One cast, one fish !! …….è quello che mi diceva Warwick mentre pescavo nel tratto privato del Frying Pan River sotto il suo blindatissimo ranch. Mi precedeva con il guadino ed in poco più di un ora ha contato trenta brown ferrate, delle quali oltre venti guadinate.
……..mi dice: “Davide perché lanci sotto quella pianta?”……io gli rispondo: “ perché le trote stanno lì !!”… Mi guarda sorpreso ed esclama: “Davide, le trote sono talmente tante che qui le trovi dappertutto e se continui a lanciare la sotto finisce che attacchi la mosca a quel ramo….”
Tutto questo a conclusione di venti giorni passati a pesca in compagnia ed a volte in solitudine, lungo fiumi e luoghi che in parte non conoscevo ancora.
Insieme a Simone e Nicolò si parte il 9 Ago: Milano….Londra….Denver….shuttle bus dell’hotel a pochi kilometri dal Jeppesen Airport per una dormita e poi ripartiamo con il nostro fuoristrada il mattino dopo verso la nostra prima destinazione: South Platte River.
Qui ci fermiamo cinque giorni e sinceramente sono pochi per la varietà di situazioni di questo fiume che passa dal vestire l’abito del chalk stream tra Spinney Mountain e l’Elevenmile reservoirs per poi indossare quello dell’impetuoso fiume nell’Elevenmile e nel Cheesman canyon. Non a caso lo chiamano il
“ Dream Stream”.
Arriviamo, prendiamo le birre, facciamo le licenze e via !!!
L’Elevenmile e il Cheesman Canyon sono spettacolari e ci regalano bei momenti e belle catture così come
i tratti con acque lente non deludono, specie quando pescate in prima mattinata ed a tarda sera.
“Sono in mezzo la corrente devo slamare il pesce…..metto la canna sotto il braccio…….adesso però devo andare vicino a riva……..libero il pesce……..dov’è la mosca ??…..ma dov’è la canna!!!!!!!!”
Rimango nel fiume in mezzo alla corrente senza canna che ormai sarà chissà dov’è…….non male come partenza.
Non so cosa pensare: chiamo lo Spiga con il walkie talkie che non crede a quello che dico.
Era la mia prima 7’6”, una DiamondbackVSR per coda 5 che montava un recupero Hardy Featherweight ………..e cosa fai?
Dopo aver tentato una breve ricerca, vado al cabin a prendere un'altra canna e ci bevo su una bella birra gelata!
…..” Nico, ho qui la scatola con dentro le mosche che ho raccattato ai corsi e mi ricordo che c’erano un paio di tricotteri che non erano male…….tieni, provane uno…….bel lancio, vicino al tronco…..ma hai già preso !!??”.....
Sono giorni intensi e faticosi perché i livelli sono sopra la media e stare in acqua tutto il giorno ti stanca, ma la risposta del pesce è buona……e le birre non si contano.
Questo fiume è incredibile e ci vorrebbero almeno due settimane per poterlo scoprire e pescare a dovere per intero……allora vorrà dire che ci dovrò ritornare.
Passiamo un pomeriggio anche sul Tarryall….dopo qualche ora mi raggiungono Nico e Simone ed io gli chiedo…….”come sta andando bracconieri ? “…….Nico mi risponde: “.. ho rotto il vettino mentre avevo una trota in canna……” Non male, se continuiamo così….
Il nostro parco canne comincia ad assottigliarsi !!!!
Facciamo anche due lanci a streamer nel reservoir, tanto per non perdere la mano ed attendere che il temporale si posti per poi ritornare sul fiume.
Pronti !! Si parte per il Conejos, fiume al confine con il New Messico, per altri quattro giorni pieni alla scoperta di questo fiume.
Dopo aver raccolto informazioni da Devan al Conejos River Anglers Shop, facciamo la nostra prima pescata nelle vicinanze del cabin: promette bene !!!
Devan dice che il Conejos è come una bella donna e come tale deve essere trattata…….perciò decidiamo di infierire !!!!!!
Il fiume serpeggia tra i boschi ed il suo livello è buono: le trote sono di taglia e tirano come forsennate.
Bello il tratto dei Pinnacles, dove il fiume si ingola in un canyon diventando molto tecnico: lì quando prendi un trota di taglia devi fare i salti mortali per salparla.
“……tieni Spiga, prova questa mosca che ho fregato a qualcuno lo scorso anno……sai con la scusa di dare un passaggio in macchina è poi un attimo passare in rassegna le scatole delle mosche lasciate nel baule………..bolla, ma sembra un po’ diffidente ma dovresti…lancio perfetto..…presa !!!!”
L’Elk Creek, affluente del Conejos, è una piacevole sorpresa e ci regala un pomeriggio all’ombra in un bosco veramente wild: qui le mosche di Luca hanno reso bene, anche se ho dovuto fare un po’ il barbiere per adattarle……..
Salutiamo Devan, che non crede che lo Spiga abbia preso quella trota con quella mosca che gli abbiamo fatto vedere: lo lasciamo ai suoi dubbi e partiamo per il Rio Grande (d’altronde lui non sa che lo Spiga è un grande pescatore….il migliore per esperienza e tecnica…….almeno così lui dice!!!).
Fiume imponente: qui ci fermeremo tre giorni. In realtà cambiamo un po’ il programma preferendo il South Fork of the Rio Grande che ci regala un paio giornate fantastiche e catture di dimensioni inaspettate. Il fiume è bellissimo e si snoda in mezzo boschi e piccoli Canyon, alternando situazioni dove la Rosorani che ho fregato a CdS al Conte Mascetti della Spinta (leggi Giorgio Corbella) ha reso a dovere……. benedetta !!!
Via verso il gran finale: Basalt ci aspetta per la terza volta in quattro anni con i suoi Frying Pan e Roaring Fork.
Proviamo la febbre subito al tratto di Frying Pan sotto al cabin: è in grande forma !!! E’ incredibile come queste trote salgano sulla mosca con livelli che dalle nostre parti mi costringerebbero a pescare con la ninfa.
Mi piomba nel cabin Warwick e mi dice che domani viene a prendermi per andare a pesca con il raft: andiamo nel Roaring Fork.
La pesca a scendere con queste imbarcazioni è molto popolare negli USA: questo permette di pescare anche nei tratti di fiume privati a patto però di non fermarsi. Percorriamo il tratto di fiume che và da sotto Basalt a Carbondale: oggi pesco a streamer e con le tecniche “bracconistiche” che impiegano quelli del posto. L’acqua è un poco velata dopo il temporale della notte, ma il pesce risponde abbastanza bene.
A pomeriggio inoltrato mi ritrovo la 9’#5 con una cavalletta sull’8, sotto di 70 cm una ninfa sul 18 e ancora sotto 45 cm una mosca sul 22 con un piombo a 30 cm sopra. Warwick controlla con i remi la discesa del raft ed io pesco lanciando a 45° a scendere. La cavalletta ha un esitazione: ferro !!!!!!
Accidenti le rapide…….mi siedo, ho il pesce in canna che passa dietro il raft che intanto accellera.
Guardo Warwick che mi risponde: I can’t stop !!!!!!
Ho capito che non puoi fermarti……le rapide finiscono….lui continua a ridere …. il raft rallenta….. recupero….slamo la trota e via mentre lui continua a ripetermi: keep fishing!!!!!!!
Il giorno dopo me ne vado a pesca con Simone e Nicolò nella parte di Roaring Fork poco sopra Basalt:
“…Spiga sai che con quel tricotterino che ti ho dato, arraffato chissà a chi, non ho preso mai niente ma provalo, ne ho visti svolazzare alcuni uguali….hai visto quell’occhio vicino a riva con quella schiuma…ma non vedo più la mosca…l’hai agganciata!!!.....tienila verso riva !!!!!!..... ma dove è il guadino???….presa!!!!”
Ma come cavolo faceva a stare lì !!!!......boh ???….dai andiamo avanti.
“…..Spiga pesca pure tu, io cambio il tip”………”va bene Davide…… ma stai pescando ancora con quella mosca !!!???... sono tre giorni che la usi e ormai è disintegrata….”
“….Simone sono pronto, ho messo a posto anche la mosca……..non ricordo chi me l’ha data…..forse Stefano Magliola…….ne ho due o tre ……..hai visto quel sasso all’ombra sotto quel ramo…….ma cos’è!!??.....prendi il guadino non la tengo……guarda come salta…..mi va in corrente !!!!....devo cedere coda…...accidenti intravedo il backing !!!!!!”
Lo Spiga prende il guadino e segue la trota che appena lo vede riparte a razzo in mezzo al fiume: dopo quindici minuti Simone è ancora nella corrente del Roaring Fork con l’acqua sopra le ginocchia ed il guadino tenuto a due mani dentro l’acqua. La trota non si muove e sembra che la mia mosca è attaccata ad un tronco.
“…….Dai Davide portala verso di me un po’, non riesco ad andare là è troppo profondo e la corrente mi porta via!!”
“…..No Spiga non si muove…….provo a pomparla un po’…….ancora un metro……..tieni il guadino fermo in acqua che te la porto davanti…….. sei pronto ???.......adesso mollo tutto per farla entrare dentro sfruttando la corrente…daiiiiii….guadinata !!!!”
Arriva Simone con la camicia fradicia…….foto di rito e via ancora in caccia.
Siamo in fondo alla vacanza….” ma tu Spiga non rimarresti ancora due settimane ?? Si potrebbe andare a fare quel tratto del Frying Pan che mi diceva Warwick…e poi nel Roaring……sai che mi ha staccato la mosca dal finale perche vuol farle fare per poi venderle nel suo negozio di pesca…… gli vuole dare pure il mio nome….
Simone butta un occhio alle bistecche, visto che il giorno precedente un simpatico orsetto della zona ci aveva fatto visita, mentre io apro le birre perché i gin tonic che ha preparato Nicolò li abbiamo già seccati…....
Intanto ripenso a quello che mi ha detto Warwick mentre scorreva le foto delle trote che abbiamo preso a secca: il prossimo anno vuole assolutamente portarci in un reservoir che si raggiunge con l’elicottero, dove ci sono dei salmerini e delle rainbow talmente grandi che mangiano i topolini: sotto c’è il fiume con delle brown di oltre 30 inches che salgono sulle cavallette.
Finita la rassegna delle foto mi ha guardato negli occhi e mi ha detto: questo è solo l’inizio !!!
Ha preso un topolino catturato la sera prima con la trappola e lo ha lanciato nel suo lago privato dietro il ranch.
A quel punto ho visto la testa poi la schiena ed infine la coda di una brown che ha bollato, gobbando sul topo.
Apro la scatola delle mosche grandi, ma realizzo che non sono abbastanza grandi !!!!!!!
Lui me la toglie dalle mani, la chiude e mi dice: nel mio lago pesco solo io.
Non ho la forza di rispondergli: faccio solo un cenno con gli occhi ed abbasso mestamente il capo.
Dopo la botta di adrenalina ricevuta nel vedere quella scena e le dimensioni di quella trota mi devo assolutamente scaricare. Gli chiedo se avanza un altro topolino che voglio provare a fare un tiro.
Inizia a ridere e mi risponde: just one shot.
Me ne torno al cabin ma non dico niente allo Spiga e Nico perché non ho ancora assimilato: penso solo che domani mattina mentre faremo ritorno a Denver, mi fermerò al negozio di pesca a comprare quei bei topolini che avevamo visto i giorni precedenti curiosando nei cassetti……e pensare che ci eravamo pure messi a ridere.
A perenne monito!!!
Davide Fiorani